La cravatta: un piccolo accessorio con una grande storia

La cravatta: un piccolo accessorio con una grande storia

La cravatta è senza dubbio un accessorio tipico dell’abbigliamento maschile, ma è possibile, in alcuni casi, ritrovarlo anche in quello femminile. Consiste in una striscia di tessuto che viene annodata attorno al collo per poi scendere lungo il torace. Nasce inizialmente con una funzione protettiva delle vie respiratorie, all’epoca dei legionari romani, spesso costretti al contatto con nubi di polvere. La versione più odierna della cravatta invece risale alla guerra dei trentanni (1618-1648) e veniva indossata dai mercenari croati. Questo “foulard” che erano soliti mettere attorno al collo, attirò l’attenzione delle truppe francesi e dall’unione delle parole croates e hrvate nacque la parola cravatta. A battezzarlo come accessorio modaiolo ufficiale della nobiltà francese, fu Luigi XIV che all’età di soli sette anni cominciò ad indossare una cravatta di pizzo dando il via ad una vera e propria “moda” in tutta l’Europa, destinata ad espandersi poi nel mondo intero.

Tipi di cravatte e nodi

La lunghezza di una cravatta si aggira intorno ai 150 cm, ma non sono rare le cosiddette cravatte XL che posso arrivare anche a 165 cm e la scelta tra l’una e l’altra varia in base anche all’altezza dell’individuo a cui è destinata. Esistono diversi stili di cravatte:

  • Tinta unita: la più semplice caratterizzata da un solo colore
  • A puntini: ad un colore base sono applicati dei puntini
  • Righe: chiamata anche Regimental è caratterizzata anch’essa da un colore base predominante su cui vi sono strisce oblique di colore diverso
  • Trendy: caratterizzata da colori più insoliti, in genere fluì
  • Fantasia: come dice il nome stesso è caratterizzata da disegni vari, luoghi o oggetti

Un altro aspetto importante è il nodo che varia in base al numero di passaggi eseguiti, infatti se ne contano addirittura 85 tipi diversi, ed i principali sono:

  • Four in hands: il più diffuso costituito da 4 passaggi
  • Mezzo Windsor: 6 passaggi
  • St. Andrew: 7 passaggi
  • Windsor: 8 passaggi
  • Balthus: 9 passaggi ed un nodo molto grande

Vi sono poi dei nodi più particolari come ad esempio quello Eldredge che ha come caratteristica un elevato numero di giri.

Produzione

La creazione della cravatta è suddivisa in passaggi, che possono essere così sintetizzati:

Taglio

In questo primo passaggio, che necessita di grande precisione, le pezze di tessuto vengono stese e tagliate, così da ottenere tre pezzi che compongono la cravatta: pala, codino e giuntura.

Incappucciatura

Durante la seconda fase della produzione si applicano, tramite cucitura, le fodere interne (cappucci) alla pala e al codino.

Giuntatura

In questa terza fase finalmente la cravatta inizia a prendere forma, infatti i tre pezzi vengono accuratamente assemblati, in maniera manuale.

Chiusura

La quarta fase è detta anche “Liba” e consiste nell’inserimento dell’interno, di solito si tratta di un mix di lana/cotone e dopo la stiratura la cravatta viene chiusa tramite cucitura.

Rovescio e finitura

Siamo alla penultima fase e fino ad ora la cravatta è stata “lavorata” al rovescio, perciò viene rovesciata in modo tale da consentire le ultime operazioni di cucitura e finitura. Vengono inoltre allegati il passantino e l’etichetta. Ora la cravatta è finalmente completa.

Imbustatura

Dopo una serie di accurati controlli la cravatta viene confezionata, solitamente in sacchetti di plastica, salvo specifiche richieste.

La cravatta nella moda italiana

L’Italia da sempre si è contraddistinta per la sua arte, la sua eleganza, e ovviamente non poteva rimanere indietro nell’ambito della moda, dove ha raggiunto livelli altissimi, tanto da ospitare annualmente a Milano, una settimana dedicata ad essa. La cravatta nasce come oggetto di sartoria che con il passare degli anni si è sempre migliorato, passando da un pubblico comune come i legionari romani fino a diffondersi tra le persone più ricche. Le aziende italiane si cimentano tuttora nella produzione delle cravatte, frutto di un lavoro di precisione e attenzione dei dettagli, affinché ogni accessorio diventi un prodotto artigianale unico e di alta qualità. In Italia troviamo tantissimi stilisti che si occupano della creazione delle cravatte, di qualsiasi genere e a questo proposito citiamo Luciano Maggi, stilista fiorentino che da tempo lavora nel modo della moda maschile e femminile, rivolgendosi ad una clientela amante di sport raffinati come il golf. Nello specifico nel suo store possiamo trovare palline da golf, cravatte, polo e borse da donna. È noto ormai che il golf sia uno sport estremamente elegante, praticato da uomini eleganti, e Luciano Maggi, che può vantare nel suo curriculum collaborazione con nomi noti nel mondo della moda quali Salvatore Ferragamo, Trussardi e Gucci, decise anni fa di investire nell’ambito degli accessori per il golf e l’after golf. Troviamo quindi una linea studiata appositamente per uomini e donne di classe, curata nel minimo dettaglio, con un’impronta sportiva.

Sicuramente non si pensava che un accessorio nato con uno scopo di utilità come quello di proteggere le vie aree, potesse poi rivelarsi indispensabile nel guardaroba di ogni uomo. Simbolo di eleganza e cura, tant’è vero che in alcuni luoghi o circostanze viene addirittura richiesto nel dress code. Ad esempio un senatore italiano ha l’obbligo di indossare la cravatta per poter entrare in Senato. Negli ultimi anni ha sicuramente preso una piega più casual, grazie anche alla grande varietà di stili reperibili in vendita, dalle più semplici in tinta unita alle più stravaganti, con stampe e colori di qualsiasi genere, la cravatta rimane sempre e comunque un evergreen, un accessorio intramontabile.

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